Relazione del Presidente OAPPC di Parma – II Assemblea 2021

Gentili Colleghe, Cari Colleghi,

 

in questa occasione annuale che ci vede entrare in relazione a distanza, a causa del recente aggravarsi della situazione dei contagi, sono costretto a portarvi i saluti miei e dei colleghi del Consiglio ancora una volta da uno schermo.

Il 2021 è stato un anno complesso in cui le difficoltà nate nel 2020 per la nostra professione si sono per molti versi ridotte e noi tutti abbiamo lentamente capito come adattarci e trasformarci. La capacità di cavalcare il cambiamento a cui facevo riferimento proprio un anno fa e che contraddistingue anche la figura dell’architetto, in un certo senso ci sta salvando da situazioni di immobilità e di peggioramento che tristemente notiamo in altri settori. Ancora lenta infatti sarà la comprensione delle perdite e dei danni subiti, per esempio, dal mondo dell’educazione e dai nostri figli e nipoti che per quasi due anni hanno vissuto in una situazione segnata dal distacco, dalla solitudine, dalla paura e dall’impossibilità di tornare a una vita “normale”, senza contare i disagi e i vuoti nell’apprendimento.

Nel caso della nostra categoria il sentire comune è quello di una generale ripresa delle attività, avviata con le manovre governative che raccogliamo sotto il cappello dei Bonus edilizi e in particolare del Superbonus110%, introdotto dal Decreto Rilancio.

Un riscontro diretto relativo alla ripartenza dei progetti di recupero e riqualificazione degli immobili è stato attivato dagli incentivi fiscali del Superbonus110%, che stanno consentendo di ristrutturare non soltanto un patrimonio ingente, ma anche un settore intero. D’altro canto, la nostra categoria ha ricevuto beneficio dalla spinta al fare così generatasi che ha portato dopo molti anni chi è proprietario di una casa a tornare a investire sull’immobile per renderlo efficiente da un punto di vista energetico.

Accogliendo quindi con favore l’estensione nel tempo degli incentivi edilizi, giorni fa, come Ordine, abbiamo sollecitato l’attenzione del Governo e del Ministero dell’Economia e Finanze alla Legge di Bilancio 2022, inviando osservazioni tecniche e proposte di modifica che abbiamo sintetizzato in alcuni punti e che sostanzialmente vertono sulla necessità di non introdurre nuovi adempimenti e nuovi obblighi, sul nuovo decreto prezzi e sui prezzari regionali e DEI come riferimenti.

Certamente ha inciso sulle nostre scelte e su quelle dei nostri committenti l’avvicinarsi della COP26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021, che si è tenuta recentemente a Glasgow e che ha visto il raggiungimento di un accordo tra i 197 paesi partecipanti. La conferenza di portata mondiale ha tenuto alta in questi mesi l’attenzione di tutti sull’urgenza di prendere provvedimenti poiché le valutazioni scientifiche hanno reso assodato che i cambiamenti climatici, nella loro portata ed evoluzione, sono imputabili alle attività umane(produzione e consumo di energia, attività industriali, trasporti, edilizia, agricoltura). La necessità di mettere a disposizione risorse economiche per sviluppare i previsti piani climatici è apparsa urgente. Un tema che il nostro Ordine ha fortemente sentito in questi anni e sul quale ci siamo espressi in tutte le occasioni pubbliche che abbiamo avuto, tra cui il Festival per lo Sviluppo Sostenibile a Parma o le occasioni legate ai progetti del KilometroVerdeParma, nel Consorzio del quale siamo entrati lo scorso anno.

Anche se deve affrontare ogni giorno molti ostacoli legati all’intensificarsi della complessità professionale, il settore dell’edilizia sta certamente vivendo un momento di intenso lavoro che ci ripaga di molti anni di stanca e di mancanza di entusiasmo causati da una crisi decennale. Ciò che mi interessa sottolineare però è che, come architetti, non possiamo certo farci bastare l’ebbrezza generata da questa situazione che trasforma ogni giorno di più la nostra figura in quella di un tecnico, in grado certamente di dialogare con altre figure competenti in ambiti d’ingegneria, di economia e di legislazione, ma sempre meno interessato alla qualità dell’abitare intesa come creazione di spazi di interesse in cui vivere.

Qualità degli spazi e dei luoghi che invece continua a essere al centro di chi, come il nostro Ordine, sostiene da sempre l’importanza dello strumento del concorso pubblico in due gradi come migliore percorso per il governo del territorio. Fin dalla sua nascita abbiamo partecipato ai lavori dell’ONSAI, l’Osservatorio Nazionale sui Servizi di Architettura e Ingegneria che vigila sulle criticità dei bandi pubblicati e abbiamo offerto consulenza e supporto alle amministrazioni che si sono dimostrate interessate. Negli ultimi anni anche in provincia di Parma sembra che l’atteggiamento di scetticismo dei Comuni stia cambiando: ricordiamo il concorso del Comune di Langhirano per Piazza Leoni, il bando per la “Scuola nel parco”, quello per la rigenerazione urbana dell’area “Blu Parma” e infine quello appena concluso del Comune di Fontevivo per il recupero dell’immobile che fu la chiesa del Convento dei Cappuccini, il quale, oltre a chiedere un progetto di restauro, valorizza la proposta di nuova destinazione d’uso dell’edificio con scopi culturali per incidere sulla qualità della vita degli abitanti.

Ora che gli incarichi non ci mancano, almeno a un certo livello e per quanto riguarda studi di una certa dimensione, non dobbiamo dimenticare il tempo dedicato alla ricerca e alla formazione come le azioni politiche, culturali e di comunicazione da intraprendere per tenere alta l’attenzione del pubblico sulla nostra identità e sulla nostra figura.

È quello che abbiamo cominciato a fare con il gruppo di persone che ha costituito il neoeletto Consiglio, che resterà in carica fino al 2025, e che ringrazio nuovamente per l’impegno preso. Molte persone hanno deciso di dar seguito all’esperienza del consiglio precedente e questo ci sta dando grande sostegno. Con i nuovi ingressi abbiamo aperto le attività al coinvolgimento dei giovani. Si sono aggiunte figure che fanno riferimento e sono iscritti all’Ordine di Parma ma che hanno i più diversi orizzonti lavorativi, da Mendrisio, a Milano a Firenze. Aver accolto persone più fresche di studi, ma anche impegnate in ambienti professionali e di ricerca diversi da quelli che conosciamo a Parma, ci sta soprattutto offrendo la possibilità di esplorare nuovi terreni culturali.

Siamo molto felici di aver ospitato lo scorso ottobre, nell’ambito della XV edizione della manifestazione “Il rumore del lutto”, l’incontro tra due figure così lontane, eppure così capaci di stimolare riflessioni, la fotografa Letizia Battaglia e l’architetto Mario Botta.

Avendo trovato nel tema del sacro un argomento affine a entrambi, è stato possibile imbastire una conversazione libera ma molto ricca di suggerimenti e rimandi, in cui abbiamo potuto ripercorrere la storia recente della Sicilia e di una certa cultura italiana, ma anche riflettere su cosa sia sacro oggi, su come siano vissuti i nostri luoghi di culto, sia esso religioso oppure laico. La collaborazione con l’Accademia Mendrisio Alumni avviata quest’anno è stata fondamentale per organizzare un incontro di questo peso e sarà un ponte verso tutte le attività culturali immaginate da ora in avanti.

In tema di cultura e di rapporto con la professione, era già avviato ma si è rinsaldato quest’anno il rapporto con l’Università di Parma e in particolare con il suo Dipartimento di Architettura e Ingegneria, con il quale, e in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri di Parma, abbiamo organizzato la rassegna MADLab, un ciclo di incontri dedicati alla teoria del restauro, in cui sono stati analizzati alcuni cantieri recenti e particolarmente significativi avviati nella nostra città, dalle Ex carceri di San Francesco, al Ponte romano, all’Ospedale Vecchio (l’ultimo dei quali si terrà il 17 dicembre) con lo scopo di inserirli nel dibattito disciplinare contemporaneo tra approccio conservativo e neo-filologico.

Nonostante la situazione di allerta, siamo felici di essere riusciti a organizzare il consueto viaggio di studio dell’Ordine alla Biennale di Architettura di Venezia, che pur essendo stata un’edizione molto controversa ha avuto un forte riscontro di interesse. Auspichiamo di poter riprendere viaggi di questo tipo anche all’estero, non appena ci sarà consentito in sicurezza, perché siamo certi della validità dell’esperienza sia in termini professionali che di consolidamento dei rapporti tra di noi.

Nella fase di transizione e di passaggio di consegne tra il precedente e il nuovo consiglio anche la tematica della Formazione sta trovando una propria nuova definizione, a partire dalla continuità con quanto conquistato in precedenza. Corsi periodici come quello dedicato al Superbonus che è di fatto un aggiornamento continuo delle normative e dei comportamenti da mettere in atto nell’esercizio ordinario della professione si inseriscono nel nostro programma insieme a seminari di interesse più specifico, come quello sulla comunicazione della figura e del ruolo dell’architetto, che ampliano i confini disciplinari aprendo la nostra attività alla collaborazione con altre figure complementari.

Tra le nostre priorità c’è quella di fornire al pubblico parmense uno sguardo sul dibattito a livello nazionale e se possibile anche internazionale. Dopo un percorso di approfondimento e sostegno ad attività legate alla rigenerazione urbana, siamo convinti che questo tema si stia evolvendo in soluzioni che trovano nella riappropriazione spaziale un mezzo per la connessione sociale. Assistiamo infatti al fiorire di esempi, fuori dai confini nazionali ma anche più vicini a noi, di grandi complessi industriali che si riconvertono in spazi collettivi in cui l’abitare è solo una delle funzioni inserite, che non può esistere da sola senza servizi comunitari di supporto. Un tema che è stato affrontato dall’Amministrazione cittadina, per esempio in progetti come quello denominato Mosaico Abitativo Solidale ammesso al finanziamento del PINQuA, il Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

La città riveste già e rivestirà sempre di più in futuro un ruolo chiave nel contrasto alle disuguaglianze, nella lotta al cambiamento climatico e nella transizione digitale che sono i temi al centro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Infatti, solo il 3% della superficie terrestre è occupato da città, ma le città sono responsabili del 75% delle emissioni globali. Allora diventa prioritario riutilizzare e usare in modo più efficiente le aree già urbanizzate e affrontare il disordine insediativo per migliorare, per tutti e non solo per pochi, la qualità della vita. Il nostro ruolo come Ordine dovrebbe essere sempre di più quello di coordinare intorno alla pratica del progetto i tre soggetti principali, pubblico, privato e società, affinché l’obiettivo sia quello di valorizzare lo spazio condiviso e di prossimità a beneficio di tutti. La nostra comunità professionale è quella che meglio può inserirsi a fare da collante tra questi universi che spesso viaggiano su binari differenti.

Esistono poi invece delle attività e dei progetti avviati nel precedente nostro mandato e ancora in corso di svolgimento e sui quali vorrei fare il punto.

Con l’ultima sottoscrizione da parte dell’Università di Bologna, si è completato l’accordo di convenzione con gli atenei dell’Emilia-Romagna per lo svolgimento dei tirocini abilitanti alla professione che gli architetti possono effettuare presso gli studi professionali. Iniziativa che ha riscosso un buon successo iniziale nella nostra provincia, poi rallentato dalla decisione del Ministero di approvare le prove di abilitazione in sola forma e a mezzo web. In attesa che i prossimi esami ritornino a essere effettuati in presenza, dobbiamo annotare che sono allo studio ulteriori novità nel processo di abilitazione professionale che prevedono la possibilità di inserire all’interno del corso di laurea la disciplina dell’esercizio della professione.

Con piacere rendo noto poi che il consiglio dell’Ordine degli Architetti di Parma, come già altri Ordini, ha deliberato di riconoscere il titolo professionale al femminile. Pertanto, su scelta e per iniziativa volontarie di chi sceglierà di utilizzare il termine architetta, l’Ordine avvierà le pratiche di modifica alla registrazione nell’albo e farà produrre il timbro aggiornato.

Con il rinnovo del Consiglio dell’Ordine si rinnova anche il Consiglio di Disciplina che, come sapete, è l’organo istituzionale che ha il compito di istruire e decidere delle questioni disciplinari a carico degli iscritti all’Albo. Il nuovo Consiglio di Disciplina è stato nominato dal Presidente del Tribunale di Parma sulla base delle adesioni ricevute tra gli iscritti al nostro Ordine e sarà così composto:

  • Pier Luigi Bontempi, Presidente
  • Emma Bacchi
  • Filippo Cabassa
  • Manuela Cozzi
  • Giulia Ghidini
  • Umberto Marossa
  • Davide Massera
  • Laurenza Nuzzo
  • Cristina Orlandi
  • Alessandro Tassi Carboni
  • Stefania Zardi.

 

E quali membri supplenti:

  • Francesca Giannini
  • Gabriella Incerti
  • Franco Lori
  • Giovanna Maini
  • Giuseppe Zappia

 

Il nuovo Consiglio di Disciplina verrà convocato nei prossimi giorni per procedere all’insediamento. Fino a quel momento resta ufficialmente in carica il precedente Consiglio che ha di fatto concluso, proprio in previsione del termine di mandato, tutti i procedimenti in atto.

Ai colleghi che terminano l’incarico, dopo questi quattro impegnativi anni, vanno i miei più sinceri ringraziamenti che si uniscono a quelli di tutto il Consiglio dell’Ordine e della nostra segreteria per il competente lavoro profuso a favore di tuti gli iscritti.

Al nuovo Consiglio di Disciplina, al quale porgo i migliori auguri di un buon lavoro, va il nostro benvenuto e la piena collaborazione, nel caso fosse necessario, per un agevole passaggio di consegne che i consiglieri in uscita si sono resi, da subito, disponibili a fornire.

 

Passando ora a orizzonti più grandi, a seguito delle elezioni tra i 105 Ordini italiani che si sono svolte a Venezia ai primi di novembre, la presidenza di Parma insieme ai presidenti di Macerata e di Pordenone ha ricevuto l’incarico di formare il nuovo Ufficio di Presidenza presso il Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori (CNAPPC).

Compito dell’Ufficio di Presidenza è il coordinamento tra il CNAPPC e gli Ordini italiani, attraverso una serie di attività che si identificano nel presiedere e organizzare le Conferenze Nazionali degli Ordini, guidare i lavori dei Gruppi Operativi e Gruppi di lavoro, costituiti in ambito nazionale, e definire di concerto con il CNAPPC le azioni e gli interventi sui temi che interessano la professione di architetto.

È un incarico importante che nasce anche dal riconoscimento del lavoro che l’Ordine di Parma ha profuso nel precedente mandato con la partecipazione a diversi Gruppi Operativi e di Lavoro in ambito CNAPPC e in ambito di Federazione Architetti dell’Emilia-Romagna, della quale abbiamo assunto nell’ultimo anno il Coordinamento. Un merito che va quindi condiviso con il Consiglio precedente che ancora ringrazio.

Non posso nascondere come essere membro dell’Ufficio di Presidenza sia un incarico oneroso in termini di responsabilità e di impegno, che mi vedrà 1 o 2 giorni alla settimana presente in sede CNAPPC a Roma, ma che ho accettato per dare continuità al lavoro svolto dal nostro Consiglio e da tanti altri colleghi architetti di ogni regione con i quali abbiamo collaborato.

Il rinnovo dell’Ufficio di Presidenza è stato conseguente a quello avvenuto nel maggio di quest’anno del Consiglio Nazionale degli Architetti PPC. Il mandato del CNAPPC che avrà scadenza nel 2026 inizia una nuova fase di governo e guida degli Ordini nazionali. La maggioranza della nuova formazione di governo è quella che anche l’Ordine di Parma ha sostenuto nell’ultima tornata elettorale e con la quale è nostra intenzione continuare a collaborare, nella convinzione che sia necessario tornare ad affermare l’importanza della professione dell’architetto a livello politico e il valore dell’architettura in termini sociali.

 

Con lo scopo di realizzare e sostenere gli orizzonti da cui siamo partiti, e i nuovi progetti che il Consiglio sta avviando, è stato costruito il Bilancio preventivo per l’anno 2022 che vi è stato appena sottoposto.

Con la speranza che questa sia davvero l’ultima Assemblea degli iscritti che siamo costretti a organizzare a distanza e che presto si possa festeggiare un nuovo corso, vi ringrazio per l’attenzione che avete dedicato all’ascolto di questo rendiconto, da cui mi auguro potrà scaturire un proficuo dibattito. Le mie ultime parole sono dedicate a un sincero augurio di un sereno Natale e di un buon nuovo anno a tutti voi e alle vostre famiglie.

 

Daniele Pezzali, Presidente dell’Ordine Architetti PPC Parma

 

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