A fronte delle osservazioni che provengono dai tecnici mobilitati, si richiama come il Consiglio Nazionale Architetti P.P.C. (CNAPPC) sia solo soggetto intermediario tra il Dipartimento Protezione Civile-Dicomac (DPC) ed i tecnici mobilitati per l’espletamento delle procedure di rimborso spese e mancato guadagno.
Il CNAPPC, sulla base di apposito Protocollo sottoscritto con il DPC, provvede a seguire le sole procedure relative a mobilitazione avvenuta tramite registrazione Dicomac di Rieti (che ha trasmesso i relativi elenchi) e non le mobilitazioni gestite dalle Regioni o Enti locali o altra qualsiasi forma.
Richiamando come il CNAPPC abbia già deliberato di concorrere all’anticipazione e liquidazione di tutte le spese – per un ammontare pari al 100%– si sottolinea che nessuna delle disposizioni in merito le procedure menzionate – e che costituiscono obbligo di osservanza per i richiedenti – deriva o è responsabilità del CNAPPC, analogamente per ciò che ha riguardato le modalità di impiego sul campo.
Tra le questioni e rimostranze sollevate dai tecnici mobilitati si evidenza in particolare quella relativa il mancato guadagno, che, si precisa, riguarda solo i liberi professionisti. Tale dispositivo è stato determinato dal DPC, senza alcun confronto con gli Ordini e Collegi degli Architetti, Ingegneri e Geometri ed introdotto con l’avvio delle procedute FAST, anche se mai applicato – come ben è noto ai tecnici qualificati AeDES – nelle precedenti emergenze sisma.
I Consigli Nazionali degli Ordini e Collegi coinvolti hanno fortemente obiettato queste scelte, per le evidenti contraddizioni ed iniquità. Ciò nonostante, il DPC nella sua completa autonomia e responsabilità decisionale non ha accolto le nostre richieste. Di conseguenza, le regole in materia di mancato guadagno sono quelle trasmesse dal DPC, con carattere cogente.
Analoghe considerazioni sono state espresse anche sulla farraginosità delle procedure di richiesta dei rimborsi attivate (modalità di trasmissione, documentazione e dichiarazioni da allegare, ecc.), anch’esse senza risultato. Il CNAPPC non può comunque che ringraziare tutti coloro che hanno dato con sacrificio e dedizione il proprio tempo certi della consapevolezza che operare in un contesto di grave e perdurante emergenza può comportare disfunzioni.
Il CNAPPC nel controllo della applicazione di procedure non sue assicura la massima collaborazione possibile al fine di ridurre i disagi, nonché la liquidazione di tutte le spettanze corrispondenti ai requisiti del DPC.
Con l’occasione si invitano tutti i professionisti che non hanno ancora provveduto all’attivazione delle procedure on line di avviarle entro i termini temporali fissati al 19 giugno prossimo. Quesiti e segnalazioni in merito, che devono pervenire obbligatoriamente solo via mail, consentono di aprire comunque la pratica che potrà essere conclusa anche dopo tale termine al ricevimento delle risposte. A tal fine, si inviano le avvertenze per la compilazione dei moduli (scarica allegato)