L’importanza del disciplinare d’incarico firmato

Come tutti sappiamo dal 2012, dopo l’entrata in vigore dell’art. 9 del decreto legge n.1/2012, sono state abrogate le tariffe delle professioni regolamentate, nonché le disposizioni vigenti che, per la determinazione del compenso, rinviavano alle tariffe così come le conoscevamo. Da ciò deriva che il sistema oggi in atto per la determinazione del compenso del professionista è basato sulla libera contrattazione tra le parti e, solo in mancanza di accordo, sulla liquidazione ad opera del giudice.

Da quando sono diventato responsabile della Commissione Parcelle e Incarichi sono state diverse le volte che i nostri iscritti si sono rivolti a me e alla Commissione parcelle per chiedere consiglio o supporto su come risolvere situazioni difficili dovute a rapporti conflittuali con i propri committenti. E’ anche successo che privati cittadini ci abbiano contattato per verificare e convalidare la congruità della parcella a loro proposta da un nostro collega.

Sempre più frequenti purtroppo sono i casi dove ci si dimentica di far firmare il preventivo di massima o non si dà importanza alla compilazione di un disciplinare dettagliato, perché si pensa di far brutta figura con i committenti o perché questi sono nostri amici o parenti lontani o amici di parenti lontani…

La domanda che mi viene posta quasi sempre è la seguente: cosa può fare l’Ordine per tutelare i propri iscritti e prevenire casi di contenzioso e allo stesso tempo tutelare i diritti dei privati che si vogliono avvalere di una prestazione professionale?

Ribadisco che è importantissimo sottoscrivere per accettazione un preventivo. Fondamentale è evitare di iniziare qualsiasi prestazione professionale senza aver prima approvato insieme al cliente un disciplinare d’incarico, che deve essere firmato da entrambe le parti. Il disciplinare deve essere il più dettagliato possibile, anche per piccoli incarichi, e deve essere stipulato anche se il lavoro che si sta per intraprendere è per un nostro parente stretto. Infatti ricordiamo che il preventivo e il disciplinare firmato costituiscono un obbligo e che la mancanza di questi documenti comportano un’infrazione del codice deontologico.

Dalla nuova normativa in materia di compensi professionali scaturisce che il compenso per le prestazioni professionali deve essere pattuito, per iscritto, al momento del conferimento dell’incarico stesso, nella forma di un preventivo di massima, con il quale il professionista deve rendere noti al committente i seguenti dati:

  • il grado di complessità dell’incarico;
  • tutte le informazioni utili a ipotizzare gli oneri da sostenere nell’espletamento dell’incarico;
  • gli estremi della polizza assicurativa.

Il preventivo da presentare al committente dovrà inoltre:

  • stabilire il compenso in relazione all’importanza dell’opera;
  • indicare tutte le voci di costo per le singole prestazioni, specificando anche gli importi delle spese, degli oneri e dei contributi dovuti.

Pietro Cattabiani

pietro@studiocattabiani.it

Per informazioni scrivere alla Commissione Parcelle (Pietro Cattabiani, Nicola Brigo, Gianluca Mora, Emmanuele Ollari) 

info@archiparma.it

specificando: “all’attenzione dell’arch. Pietro Cattabiani – Commissione Parcelle”

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