Il Codice Deontologico

INTRODUZIONE TRATTA DAL PREAMBOLO AL CODICE

“La professione di Architetto (…) è espressione di cultura e tecnica che impone doveri nei confronti della Società, che storicamente ne ha riconosciuto il ruolo nelle trasformazioni fisiche del territorio, nella valorizzazione e conservazione dei paesaggi, naturali e urbani, del patrimonio storico e artistico e nella pianificazione della città e del territorio, nell’ambito delle rispettive competenze.

Il Codice Deontologico è destinato a garantire il corretto svolgimento della professione e, per il suo tramite, alla compiuta realizzazione del compito che la Società affida all’Architetto.

La regola deontologica rende prevedibili e coercibili i comportamenti dei singoli professionisti costruendo così l’affidabilità di una categoria e, quindi, la sua credibilità.

La credibilità si fonda su una corretta condotta professionale e si alimenta nella capacità del Professionista di essere all’altezza del ruolo che la Società gli affida. Il Codice deontologico tutela la categoria quale patrimonio che l’Architetto, il Pianificatore, il Paesaggista, il Conservatore, l’Architetto Iunior e il Pianificatore Iunior deve preservare per un corretto rapporto con il Committente e per mantenere la fiducia che la Società ripone in ciascuna figura professionale.”

Si capisce quindi che il Codice Deontologico, per noi architetti, è di fatto il manuale fondamentale in cui sono descritte le modalità da seguire nella quotidianità della vita professionale, nonché – ovviamente – anche nei casi particolari che si presentano in modo più occasionale.

Non è quindi un caso se l’architetto, quando consulta il Codice, trova anche le indicazioni necessarie per rapportarsi con i propri clienti, con i colleghi, con gli enti pubblici. È questo il cuore del Codice.

Poiché il Codice descrive comportamenti obbligatori, non mancano gli elementi deterrenti, ovvero le sanzioni che vengono applicate in caso di mancato rispetto della norma.

CENNI ALL’AZIONE DISCIPLINARE

L’applicazione delle sanzioni ai professionisti che non rispettano il Codice rappresenta un evento grave per l’Ordine, che di conseguenza agisce con il massimo impegno per prevenire le violazioni deontologiche, incentivando l’attività formativa. Le sanzioni si applicano a seguito di Procedimento disciplinare di competenza del CDD. Esse sono annotate nell’Albo e divulgate agli enti, nei casi di sospensione e cancellazione. Mediante i link sottostanti è possibile acquisire maggiori informazioni.

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